Patelle di mare: da cibo dei poveri a ingrediente gourmet. Un “pescato” a rischio estinzione
Le patelle di mare sono dei molluschi gasteropodi, della sottoclasse eogastropoda. La specie maggiormente ricercata dall’uomo per il consumo alimentare è la ferruginea, varietà diffusa soprattutto nel Mar Mediterraneo Occidentale e considerata a rischio estinzione a causa dell’inquinamento delle acque e del prelievo intensivo da parte dell’uomo. Ci sono infatti restrizioni e multe salate per chi non si attiene alle norme e ai limiti imposti sul “pescato”.
Un tempo accomunata alla categoria del pesce povero, oggi la patella è considerata un ingrediente gourmet da gustare cruda, spesso colta e gustata al momento. E’ bene sapere però che il consumo crudo è potenzialmente oggetto di contaminazione da virus dell’epatite A, Vibrio cholerae, Salmonella typhi e paratyphi ecc. perchè le patelle sono grandi depuratori dell’acqua salata e potrebbero essere a rischio se prelevate in acque contaminate.
Il metodo più facile di cucinarle è quello di tuffarle in acqua bollente per qualche minuto e consumarle al naturale o condite con olio, succo di limone, prezzemolo, aglio, sale e pepe.
Se volete eseguire una preparazione appena più laboriosa potete saltarle in padella, sgusciate o intere, sfumarle con il vino bianco e condirle con olio, aglio e prezzemolo o addirittura con menta e maggiorana. Con le patelle si possono realizzare anche ottimi sughi con i quali condire deliziosi primi piatti.
Ricordiamo sempre comunque che ci sono in vigore normative e restrizioni severe che ne regolamentano la “raccolta” per i danni, apportati da una pesca scorretta, sia alla salute che all’ecosistema.