Non è una semplice fontana. Affacciata sugli Erei la maestosa e suggestiva Granfonte di Leonforte
Già il nome la dice lunga su questa monumentale costruzione in stile barocco. E’ il simbolo di Leonforte, una cittadina, in provincia di Enna, di poco più di 13.000 abitanti, che si adagia dolcemente su una collinetta intorno ai 600m e da lì lo sguardo si perde sul sistema montuoso degli Erei. Stiamo parlando della fontana Granfonte, bella e maestosa nel cuore della Sicilia.
“A brivatura”, come la chiamano i leonfortesi, orgogliosi del loro monumento, è il simbolo del paese; l’abbeveratoio pubblico, un tempo e ancora oggi, punto di incontri, importante sbocco di approvvigionamento idrico nel passato. La fontana fu luogo di ristoro per gli animali, una fontana davvero imponente nelle sue misure: è lunga 24,60 metri, profonda 2,55 metri, con un’altezza massima di 8,65 metri.
Ma la cosa più spettacolare è la presenza di 24 cannelle di bronzo da cui sgorga perennemente, escluso il Venerdì Santo, un’acqua fresca, limpidissima che scende e si raccoglie nella vasca sottostante. Nel prospetto si aprono 22 finestre ad arco, le arcatelle, che si stagliano sul paesaggio sottostante e tutt’intorno, regalando dei quadri di una realtà agropastorale che sono di una bellezza indicibile. Su questo prospetto si trovano delle sculture con mascheroni e putti.
La fontana è in stile rinascimentale-barocco e fu fatta costruire, nel XVII secolo dal principe N. Placido Branciforti sui resti di un’antica fontana araba chiamata Fonte di Tavi. E’ l’orgoglio e il monumento più significativo del paese e ogni famiglia ne possiede una in miniatura, a significare l’appartenenza al territorio.
Un canale delle acque di scolo della fontana Granfonte, prende la forma di lavatoio, utilizzato, fino alla metà del Novecento, dalle donne del paese per lavare i panni che stendevano ad asciugare al sole sui lastroni di pietra adiacenti. La sua acqua alimentava persino le numerose fontane dell’Orto Botanico.
Nel 1910 furono sistemate le lastre di pietra lavica lungo la vasca per agevolare i cittadini nell’atto di prendere l’acqua dalle cannule. Nel 1983 è stato consolidato il prospetto posteriore perchè questo monumento, diventato davvero un’attrazione turistica di rilievo, necessita, come tutti i monumenti, di manutenzione e pulizia che vengono programmate e messe in opera.
La Granfonte, chiamata dai leonfortesi, con familiarità, “a vintiquattru cannola” è una vera e propria ricchezza e attrazione per Leonforte, una bellezza che riesce a sorprendere chi arriva da fuori e i suoi stessi abitanti per la sua maestosità, pur nella semplicità.
Interessante articolo. Rimane solo un piccola imprecisione, dove è scritto che la fontana fu realizzata prima che l’acqua corrente raggiungesse le case. In realtà, l’impianto urbanistico del paese era già predisposto in modo che tutte le case disponessero del flusso di acqua corrente proveniente dalle colline soprastanti