La straordinaria leggenda della principessa Sicilia
Si narra che alla nascita di una bellissima principessa di nome Sicilia, probabilmente del Libano, un oracolo abbia predetto che sarebbe morta prematuramente all’età di 15 anni divorata da un orrendo mostro. I genitori della bellissima principessa, nel tentativo e con la speranza di salvarle la vita e sfuggire così a quell’orribile destino, a malincuore e straziati dal dolore, decisero di allontanarla dal regno.
Non appena ebbe compiuto quindici anni, quindi, il re e la regina affidarono la loro amata Sicilia, principessa dal destino segnato, al mare. La fecero salire su una piccola barca e la spinsero al largo. Per ben tre mesi, la principessa, cullata e sballottolata, in alto mare, in balia delle onde, in preda alla solitudine e allo sconforto cercò di rassegnarsi al suo destino segnato e cominciò ad accettare il pensiero della morte. Quando tutto sembrava ormai perduto, Sicilia fu spinta dal vento sulla spiaggia deserta di una terra fiorente, ricca di frutti che profumavano l’aria, calda e accogliente.
Allontanata l’idea della morte, la principessa si rese conto di essere sola, in una terra sconosciuta e lontana dai propri affetti. Preda della solitudine, iniziò a piangere ma, come per magia, proprio come avviene nelle favole, uno splendido e giovane uomo le si avvicinò e le spiegò perché quella magnifica isola fosse disabitata. La causa era stata una terribile peste che aveva sterminato un’intera popolazione. Ma gli dei, che amavano l’isola avevano desiderato che quella terra feconda fosse ripopolata.
A tale scopo avevano fatto in modo che il bel giovanotto e la principessa Sicilia s’incontrassero proprio su quell’Isola. La loro missione sarebbe stata quella di ripopolare quella terra baciata dal sole, quindi di mettere al mondo la nuova generazione che l’avrebbe ripopolata e resa ricca. Per questa ragione, si racconta che, l’isola fu ribattezzata con il nome di Sicilia, il nome della bella principessa asiatica che in quella terra aveva ritrovato la serenità e una speranza di vita, che avrebbe dato all’isola una seconda occasione di rinascita.