Ecco la storia o la leggenda del perché barbieri e parrucchieri, in tutt’Italia, sono chiusi di lunedì
Alle origini di questa, ormai consolidata tradizione, cioè quella di osservare un riposo settimanale nella giornata del lunedì, da parte dei barbieri, sembra ci sia un femminicidio. Quella esecrabile e ben nota testimonianza di risolvere i problemi di cuore con un omicidio.
Dobbiamo risalire alla metà del diciottesimo secolo, esattamente all’estate 1742, come si legge nel libro “101 perché sulla storia di Firenze che non puoi non sapere” o nel libro “Stradario magico-insolito di Firenze” dove sono raccolte tante curiosità sulla città.
Si narra che, passeggiando per le vie di Firenze, in una calda giornata di giugno, a due passi dal Giardino di Boboli, in Via San Cristofano, fosse stato trovato il corpo sgozzato di una donna, riversa in una pozza di sangue. Quella donna era ben conosciuta in città, si trattava di Mariuccia, una prostituta che si guadagnava da vivere vendendo il suo corpo in un appartamento fatiscente, proprio in quella via San Cristoforo, dove abitava e dove esercitava la sua attività.
L’omicidio era avvenuto in pieno giorno, perciò si pensò potesse essere opera di qualche suo cliente, di uno tra i più abituali. Allertate le forze dell’ordine, che allora si chiamavano birri, venne seguita, da questi, la pista dei mercatini sperando di rintracciare qualcosa, qualche oggetto o indumento appartenuto alla defunta che potesse aiutare nell’indagine. Fu rintracciata, presso un mercante dell’usato, una sottana in tulle, ben nota ai tanti perchè era proprio quella che la donna usava indossare quando riceveva i clienti. Il nuovo possessore della sottana, il commerciante, riferì l’identità del giovane da cui l’aveva comprata, con tanto di nome e indirizzo; quello di una barberia.
Era un famoso barbiere, il ragazzo identificato e interrogato. Sempre secondo la leggenda, o forse la verità, il giovane, durante l’interrogatorio, confessò di essersi innamorato della donna e che per gelosia, dopo un litigio, l’aveva sgozzata in quel macabro modo proprio con un arnese del suo lavoro, un affilato rasoio.
L’omicida venne condannato a morte per impiccagione. L’esecuzione fu programmata per quell’11 giugno che cadeva proprio di lunedì. Tutti i colleghi, per poter presenziare, in piazza, all’esecuzione, chiusero in massa le loro botteghe e da quel giorno, barbieri, e in seguito anche parrucchieri, per consuetudine tengono chiuse le loro botteghe di lunedì.
C’è una versione meno cruenta e meno sanguinosa che vale la pena ricordare. Una volta i barbieri lavoravano anche la domenica mattina per fare barba e capelli ai signorotti, farli belli, profumati e imbrillantinati prima che questi si recassero a messa. E per tale motivo osservavano la giornata di riposo il giorno dopo, quindi chiusura di lunedì. A noi scegliere quale versione abbracciare!