“Bellina”, il fantasma che si aggira strisciando tra le case abbandonate di Erice
A Erice non servirebbero leggende e misteri per far conoscere il suo lato magico e fantastico; basterebbe l’atmosfera di questo splendido borgo medievale, sospeso tra le nuvole, con gli affacci verso il mare, a renderlo un posto incantevole, leggendario e misterioso.
Eppure una leggenda c’è: si dice che a Erice vivesse Bellina, il cui vero nome si era perso nel corso degli anni, una fanciulla di nobile casato, dai capelli lunghissimi e lisci, che faceva innamorare di sè tutti gli uomini della cittadina per la sua ineguagliabile bellezza. Ma lei non ne voleva sapere; affacciata alla finestra aspettava l’unico uomo che avesse mai amato e che era partito per la guerra. Guardava il mare, l’orizzonte lontano nella speranza di vederlo tornare mentre custodiva gelosamente l’anello che il suo amato, prima di partire, le aveva donato come pegno d’amore.
Tra i pretendenti c’era uno sfacciato barone che non si rassegnava al rifiuto garbato e deciso della bella di Erice. Venuto a conoscenza dell’anello che Bellina teneva stretto a sè ricorse, maleficamente, all’aiuto di un mago che, fingendosi gioielliere, riuscì ad ottenere l’anello della ragazza con la scusa di volerlo lucidare. Quando fu il momento di restituirglielo Bellina trovò davanti a sé il crudele barone che tentò di baciarla. Lei fermamente negò quel bacio e si divincolò dalla presa dell’uomo.
Questi per ripicca gettò l’anello tra i rovi. La bellissima giovane disperata si lanciò sulle spine per recuperarlo, si punse e, per effetto della magia messa in atto dal finto gioielliere, in quell’istante esatto, venne trasformata in una biscia. Si dice che, da allora, Bellina continui a girare tra le case abbandonate ed i rovi, proprio come fanno i serpenti.
E’ una leggenda che si rifà sicuramente alla tradizione popolare secondo cui a Erice ci sarebbero le donne più belle della Sicilia tanto da dedicare, in questo bellissimo borgo, un tempio alla Venere Ericina, simbolo della bellezza e dell’amore.
Le leggende si sa sono la voce del passato, sono le malinconie che si intrecciano ai ricordi, ai sogni e ai sospiri. Sono spesso il segno di una struggente voglia di raccontare per far conoscere, in un’atmosfera, tra il mistico e il magico che lascia addosso comunque un sapore indefinibile di stupore fanciullesco.