Tradizioni

Natale a San Fratello, il “Paese dei Presepi di Quartiere” dove regnano comunità e solidarietà

“Natale, quando arriva arriva!” Così recitava uno slogan pubblicitario, vero aforisma. E quando arriva lo senti davvero. E va oltre la pubblicità, il commercio, il consumismo. Perché lo senti nell’aria che si accende di luci e di colori, di suoni e di incanto. Lo senti nella temperatura che si fa più frizzante e magari nevica. Lo vedi nelle vie dove più frenetica si fa la vita; dove pacchi e pacchettini, e fiocchi rossi, bianchi o blu volteggiano nelle mani di grandi e piccini. Lo senti nelle campane che diffondono suoni dolci e festosi mentre nelle vie si spargono odori che richiamano sapori e atmosfere familiari.

E i paesi, i piccoli paesi si stringono come una grande famiglia a fare del Natale una festa che esprima gioia, solidarietà, appartenenza e dove le tradizioni resistono, persistono e si tramandano e solo così non muoiono mai. Questo succede a San Fratello, un paese di 3500 abitanti nel Parco dei Nebrodi, “Opera di Natura frutto di Cultura” per la Storia, la posizione e i panorami di cui è ricco.

Il paese, in provincia di Messina, si trasforma e dà il meglio di sè attraverso le tante iniziative messe in cantiere dal Comune e dalle Associazioni come l’Accensione dell’albero, i Mercatini di Natale, la Sfilata dei Babbo Natale con il Corpo bandistico ” San B. il Moro”. Ancora con le novene suonate per le vie del paese; con gli zampognari e le tombolate, con i bambini e i pomeriggi solidali fino a Natale, con i ragazzi delle scuole presso il Museo Ermenegildo Lateri animati dai ragazzi del servizio civile e dall’Ass. Teniamoci per mano Onlus.

Ma quello che ogni anno e, di anno in anno sempre più ricco, rende ancora più magico San Fratello, è l’allestimento dei Presepi di Quartiere, in quell’atmosfera quasi sospesa tra favola e aria celestiale in grado di trasformare l’intero paese in una galleria di presepi, vere “nicche d’arte” dove primeggia, non la competizione e l’agonismo, non il superarsi e il contrapporsi ma il collaborare, il progettare, il sentirsi tra vicini di casa, organizzarsi, trovare nuove idee, divertirsi, coinvolgere ed aiutare, trovare spunti e diffonderli, spargerli nell’aria come semi al vento, senza gelosie.

Alcuni angoli di paese, per la loro conformazione diventano veri e propri cammei incastonati nell’ambiente naturale. Sono tanti i presepi, una trentina circa, molti ancora in fieri, perché quando parte l’entusiasmo, la collaborazione, lo spirito di appartenenza si diffondono a domino e l’atmosfera finale per l’arrivo del Natale, è di grande suggestione. Atmosfera che già si respira e dà il senso di una comunità che lavora in sinergia; chi può dà di più e sostiene, con il vero significato di comunità unita e solidale.

Tra i tanti lavori presenti in quest’ampia panoramica, c’è anche il presepe in sughero, realizzato interamente a mano, dalla signora Teresa Marino con i vari personaggi e tutti i mestieri di un tempo; una vera opera d’arte!

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