Chiese

La splendida cattedrale medievale di Cefalù, un tesoro d’arte siciliano, patrimonio dell’umanità

La Cattedrale di Cefalù fu costruita, insieme alla sua diocesi, per volere di Ruggero II d’Altavilla, re di Sicilia, Puglia e Calabria, nell’anno 1131.

Secondo una leggenda, il re, in viaggio su una nave verso Palermo, imbattutosi in una terribile tempesta, promise di fare erigere una chiesa nel luogo in cui avesse preso terra sano e salvo insieme al suo equipaggio. Approdato a Cefalù, fece costruire qui una splendida cattedrale a gloria del SS. Salvatore e dei Santi Pietro e Paolo.

Re Ruggero stabilì che l’imponente chiesa diventasse il mausoleo della famiglia reale. A tale scopo aveva predisposto la sistemazione di due sarcofagi porfirei, alle estremità dei bracci del transetto. Alla sua improvvisa morte però, avvenuta il 28 febbraio 1154 a Palermo, le sue volontà vennero disattese. Il re venne sepolto nella cripta della cattedrale palermitana e, decenni più tardi, i due sarcofagi porfirei con i relativi baldacchini esistenti a Cefalù, furono spostati nella cattedrale di Palermo e destinati a Federico II.

Alla morte di Ruggero II, gli interessi del nuovo sovrano si spostarono nella fabbrica del nascente duomo di Monreale e dunque si rinunciò definitivamente al grandioso progetto ruggeriano, provvedendo alla meno peggio a dare un completamento all’edificio. La basilica venne consacrata il 10 aprile 1267 dal Cardinale Rodolfo vescovo di Albano, alcuni mesi prima della consacrazione del Duomo di Monreale.

Cattedrale di Cefalù – Foto di Yury Dmitrienko – Shutterstock

Il prospetto del duomo è caratterizzato da due possenti torri, alleggerite da eleganti bifore e monofore e da un elegante portale in marmo scolpito con motivi figurati e decorativi, preceduto da un portico a tre arcate a sesto acuto.

L’interno della Basilica è a croce latina, con tre navate separate da archi a doppia ghiera, di sagoma arabeggiante, sostenuti da 16 colonne. Sia le colonne, sia i capitelli, sia i basamenti marmorei sono di epoca romana e provenienti, verosimilmente, da templi pagani.

La copertura lignea a capriate con travi dipinte di busti, animali fantastici e motivi decorativi, è opera di maestranze arabe.

La decorazione a mosaico che ricopre 650 metri quadrati di superficie, era prevista sicuramete per tutto l’interno dell’edificio, come testimoniano la Cappella palatina di Palermo e il Duomo di Monreale, ma fu realizzata solo in minima parte.

Cristo Pantocratore di Cefalù – Foto di Daniela Migliorisi – Shutterstock

Tra i mosaici, che ornano la cattedrale, dominano la scena quelli del catino dell’abside, dove si trova l’immagine del Cristo Pantocratore e le tre fasce sottostanti dove si trovano nella prima la Madonna fiancheggiata dai quattro arcangeli e nelle altre due a seguire i dodici apostoli.

Annesso alla Cattedrale è il chiostro del XII secolo a pianta quadrata, circondato per due lati da un portico con arcate ogivali poggianti su capitelli, sorretti a loro volta da colonne binate.

La Cattedrale di Cefalù dal 3 luglio 2015 è stata inserita nella lista dei Patrimoni dell’Umanità all’interno del Sito Seriale Italiano Unesco “Palermo arabo-normanna e le Cattedrali di Cefalù e Monreale”.

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