Un murales in ricordo di Giuseppe di Matteo. Custonaci onora la piccola vittima di mafia
“Un Angelo al Galoppo” è il titolo della manifestazione che si terrà a Custonaci, il prossimo 11 gennaio alle ore 10:00, in occasione dei 29 anni dall’omicidio del piccolo Giuseppe Di Matteo.
Giuseppe non aveva ancora compiuto 13 anni quando, nel novembre del 1993, venne rapito da un gruppo di sequestratori travestiti da poliziotti della Dia, che gli fecero credere di poter rivedere il padre. In quel periodo il padre era sotto protezione e lontano dalla Sicilia per la sua collaborazione con la Magistratura. Il bambino verrà poi crudelmente strangolato e sciolto nell’acido l’11 gennaio 1996, dopo 779 giorni di prigionia.
Nel corso del lungo sequestro, per circa due mesi, Giuseppe, venne tenuto prigioniero nella frazione di Purgatorio (al confine tra i comuni di Custonaci e San Vito Lo Capo).
La cerimonia, voluta e organizzata dall’amministrazione comunale, avrà luogo nella piccola piazza di Assieni dedicata a Giuseppe Di Matteo. Durante la cerimonia, alla presenza degli studenti dell’Istituto Comprensivo “Lombardo Radice – Enrico Fermi” e delle autorità civili, religiose e militari, sarà svelato un murales commemorativo dedicato al piccolo Giuseppe di Matteo. Quest’opera, frutto di un progetto di democrazia partecipata, intende essere un segno tangibile di memoria e un monitor per le nuove generazioni.
Al termine della cerimonia, un corteo festoso condurrà i partecipanti verso il centro storico. Qui gli studenti daranno vita a un flash mob in ricordo di Giuseppe. Per l’occasione, anche il Santuario Maria SS.ma di Custonaci resterà aperto per accogliere i giovani e offrire uno spazio di riflessione e spiritualità.
Un murales dedicato al piccolo Giuseppe di Matteo
Il murales dedicato al piccolo Giuseppe di Matteo è opera dell’artista Martina Angelo che così lo descrive:
«Nell’opera ho voluto dare voce a chi non l’ha mai avuta. Giuseppe è rappresentato mentre spicca un volo libero sul suo cavallo dal crine ribelle, simbolo di connessione tra la terra e il cielo, tra la vita e la morte. I colori, dal bianco della purezza ai toni celesti della serenità, evocano un senso di protezione e di pace spirituale. Ma è il rosso, con la sua forza vibrante, a scuotere l’anima, ricordando che la vita è un diritto inviolabile. L’opera è un atto di memoria e un grido contro ogni ingiustizia, dedicato a un piccolo angelo volato via troppo presto».
Un invito alla memoria e al cambiamento
Attraverso l’arte, la partecipazione e il ricordo, Custonaci si fa portavoce di un messaggio universale. Si ribadisce che ogni vita è sacra e ogni ingiustizia deve trovare risposta nel nostro impegno quotidiano. Coltivare la memoria di Giuseppe significa scegliere di non rimanere indifferenti. Piuttosto contribuire a costruire, giorno dopo giorno, una società dove l’amore per la vita e la libertà possa vincere sull’odio e sulla paura.
Nel volto di quell’ “Angelo al Galoppo” troviamo il ricordo di un bambino strappato troppo presto alla vita. Ma anche la speranza di un futuro dove il coraggio e la bellezza possono trionfare.