Archeologia

Alla scoperta della Sicilia nascosta tra i percorsi naturalistici e storici di Sant’Angelo Muxaro

Se si parla di vacanze in Sicilia si pensa subito a frenetiche città d’arte come Palermo e Catania o grandi spiagge affollate mappate nelle più famose e importanti guide turistiche. Ci sono luoghi però meno conosciuti, piccole perle, dove la storia e il mito si intrecciano e il tempo sembra essersi fermato. Luoghi nascosti che sapranno conquistarvi per la loro straordinaria bellezza.

Uno di questi è Sant’Angelo Muxaro, l’antica Mu-Assar, piccolo borgo in provincia di Agrigento, a soli 30 chilometri dal capoluogo. E’ un caratteristico paese di poco più di 2.000 abitanti, arroccato sul colle a 300 metri di altitudine, lungo la riva sinistra del fiume Platani. Di origini antichissime, fu fondato su un’area in cui aleggiano leggende e storie antiche. In fuga da Minosse, sarebbe stato fortificato da Dedalo che qui ricevette ospitalità dal re sicano Kokalos.

Sant’Angelo Muxaro – Foto di Ignazio Catalano

Abbastanza recenti i ritrovamenti di reperti del periodo neolitico raccolti e custoditi nei musei archeologici di Agrigento e Siracusa. Nel 1927, occasionale scoperta di grande importanza storica per mano di un contadino che, arando il proprio terreno, si imbattè in un pesante anello sigillo d’oro massiccio di quasi 50g che oggi è esposto al museo regionale di Siracusa, con castone ellittico raffigurante una vacca mentre allatta un vitellino.

Seguirono altri scavi per un anno intero che portarono alla luce la necropoli protostorica che si apre sul pendio meridionale del colle che testimonia tracce di una civiltà molto antica con più di duecento tombe, scavate nella roccia, ricche di corredi funebri e metallici, risalenti al periodo che va dal XIII al VI secolo a.C. Sono tombe a grotticella e a tholos.

Sant’Angelo Muxaro, Tomba del principe – Foto di Carlo Columba from Palermo, Italia, CC BY-SA 2.0, via Wikimedia Commons

Attraverso lunghi corridoi si accede alla camera sepolcrale circolare col tetto a volta convessa. Tra le varie tombe si distingue quella del Principe, piuttosto sontuosa, formata da due stanze con volta a cupola per giungere alla quale bisogna percorrere un sentiero sterrato, accessibile anche se presenta alcuni gradini. Costruite per contenere in genere più defunti, potevano essere aperte e richiuse come dimostrano maniglie, battenti ed anelli, per accogliere i nuovi ospiti. Erano ricche di vasi, brocche e oggetti di uso quotidiano. In epoca più recente alcune tombe, le cosiddette “Grotticelle”, furono trasformate in abitazioni.

Sant’Angelo Muxaro, Tomba del principe – Foto di Carlo Columba from Palermo, Italia, CC BY-SA 2.0, via Wikimedia Commons

La cittadina odierna fu costruita poco distante dalla vecchia rocca denominata “Monte Castello” che rimane solitaria a dominare il paesaggio della Sicilia, e accolse gli abitanti da qui provenienti che si integrarono con i tanti migranti dall’Albania che vi erano giunti dopo che i turchi ne avevano conquistato la regione.

Le abitazioni della nuova realtà sorsero intorno a una grande piazza centrale seguendo i criteri di allora, di intrecci orizzontali e verticali, tra vie e stradine. Da visitare, di sicuro pregio architettonico, nel centro storico, le due chiese settecentesche, la Chiesa Madre e quella del Carmelo, ricche di opere d’arte di pregio.

Suggestiva la voragine che si apre sotto il colle, una vera e propria grotta detta “Grotta Ciavuli” (delle cornacchie) che fa parte della Riserva Naturale omonima. Questa grotta è attraversata da un corso d’acqua che vi scorre prima di affluire nel fiume Platani. Attrazioni e manifestazioni di origine popolare sono la Sagra della Ricotta e la Sagra del Miele. Oggi ad accogliere il visitatore, ormai diroccata, c’è parte della Porta medievale, chiamata “Porta di Spagna” che continua con quel che resta della vecchia cinta muraria.

Trovandovi a Sant’Angelo Muxaro non perdetevi i numerosi percorsi naturalistici all’interno della Riserva Naturale “Grotta di Sant’Angelo Muxaro”. Un’escursione, a piedi, in bicicletta o a cavallo in questi luoghi magici, sarà in grado ritemprare spirito e corpo.

Sant’Angelo Muxaro – Foto di Ignazio Catalano

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