Natura

Il corbezzolo, pianta molto diffusa in Sicilia, dalle mille proprietà benefiche

Il corbezzolo è un piccolo albero da frutto tipico della macchia mediterranea, appartenente alla famiglia delle Ericaceae. E’ uno dei componenti più importanti dell’ecosistema della macchia mediterranea, insieme a piante come il mirto e il leccio. Queste piante negli ultimi anni sono state, loro malgrado, vittime di incendi che ne hanno ridotto fortemente il numero. Per fortuna sono specie particolarmente robuste. Il corbezzolo è una pianta che può vivere fino a 500 anni; appartiene al genere delle sempre verdi, i suoi fiori sono delle piccole campanelle raggruppate insieme e di colore bianco, che fioriscono in autunno tra ottobre e novembre.

I frutti sono delle bacche sferiche di colore rosso acceso, che maturano l’anno successivo alla fioritura. Le piccole bacche di circa due centimetri, carnose e dal colore rosso intenso, in dialetto siciliano sono conosciute anche come ‘mbriaculu o ummarièddu ”  o “mbriacheddri” perché sembra, che a mangiarne troppe, facciano lo stesso effetto che fa l’alcool. I frutti del corbezzolo maturano nell’anno successivo alla fioritura. Per cui in autunno, la pianta si trova a ospitare contemporaneamente fiori e frutti maturi, cosa che la rende particolarmente ornamentale per i tre colori vivaci insieme: il rosso dei frutti, il bianco dei fiori e il verde delle foglie.

Per questa sua caratteristica, nel Risorgimento, il corbezzolo era considerato un simbolo del tricolore e curiosamente detto anche “Pianta di Garibaldi”. Tra ottobre e novembre, i suoi fiori, ricchi di nettare, attraggono tante api, soprattutto se il clima si mantiene mite. Dai fiori di corbezzolo si ricava un ottimo miele, l’ultimo della stagione, molto pregiato per il suo sapore particolare, amarognolo e aromatico. Questo miele è prezioso perché non capita che tutti gli anni le api siano ancora attive al momento della fioritura, e dunque non sempre è possibile produrlo; sembra sia un vero toccasana contro il mal di gola e un buon alleato nel combattere l’asma.

Una volta raccolte le corbezzole vanno consumate abbastanza velocemente perché tendono a fermentare. Hanno un buon sapore e si possono consumare direttamente, conservarli sotto spirito, utilizzarli per preparare marmellate e liquori, o anche fatti fermentare per produrre bevande alcoliche.

Foto di Marc Pascual da Pixabay

Proprietà del corbezzolo, sue tradizioni

Foglie, frutti e fiori hanno  proprietà officinali. In particolare, le foglie essiccate, con cui si può preparare un decotto, possono aiutare il lavoro epatico e biliare. Importante anche il potere disinfettante, soprattutto in caso di cistiti. Il corbezzolo è utile anche come diuretico, anstispasmodico e antidiarroico. Il miele di corbezzolo ha proprietà balsamiche, antisettiche, antispasmodiche e diuretiche. Nella tradizione contadina il corbezzolo stava a indicare l’ospitalità. Infatti veniva messo un ramo sull’uscio di casa  per dare il benvenuto agli ospiti. Nel linguaggio dei fiori è il simbolo della pianta della stima.

Corbezzoli non è una esclamazione

Quando scappa un’imprecazione e si vuole evitare un linguaggio ormai diffuso, piuttosto colorito, soprattutto quando ci si trova al cospetto di bambini, si usano dei modi di dire che ormai sono diventati comuni: corbezzoli è uno di questi. Il modo di dire corbezzoli non fa nessun riferimento al corbezzolo, l’arbusto sempre verde, ma dietro di sé porta ben altro tipo di origini. Sarebbe un eufemismo della parola corbelli. che a loro volta, sono un ulteriore eufemismo per indicare una parte del corpo maschile. Ma bando ai corbezzoli, questi eufemismi hanno la funzione di quelle foglie di fico che nascondono le nudità nell’arte che altro non fanno che farle notare!

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