Lo scacciapensieri, lo strumento dal suono vibrante, tipico della Sicilia
Lo scacciapensieri è uno strumento musicale, forse il più antico, già noto ai romani e diffuso nel mondo orientale. Nel nome il suo simbolico uso: mezzo per rilassarsi, cacciare i cattivi pensieri. Sembra facile da usare: si crea musica poggiando il suo telaio tra i denti e facendo vibrare la linguetta metallica ricurva con le dita. Ma non è affatto semplice modulare i movimenti della bocca e della lingua e nello stesso tempo fare attenzione a non farsi male.
Questo strumento è noto anche con il nome di marranzano. A Palermo lo chiamano mariuolu, a Catania lo conoscono come marauni e ngannalarruni ad Agrigento. E’ piccolo e ha la forma di ferro di cavallo con questa linguetta centrale fissata da una sola parte.

Ha trovato la sua forte identità in Sicilia dove è da sempre considerato strumento popolare, tipico, tradizionale. Il marranzano è tra gli strumenti protagonisti delle feste popolari in Sicilia, ma lo si trova anche in Sardegna sotto il nome di malarruni (trunfa o trumba) e in tanti altri paesi del mondo.
Ha sempre accompagnato i tipici carretti siciliani. “Carrari”, contadini e pastori ne avevano sempre uno a portata di mano. Il loro suono, spesso malinconico, “colmava” la solitudine, addolciva i cattivi pensieri, regalava un po’ di spensieratezza. E’ il principe delle feste folkloristiche; accompagna tarantelle e canzoni della cultura popolare; si sposa con altri strumenti della tradizione come il “friscaletto” o la fisarmonica.
Ma per varcare con forza i confini regionali è servito il western americano ed Ennio Morricone. Il grande musicista, infatti, utilizzò il marranzano per la colonna sonora del famoso film di Sergio Leone “Per qualche dollaro in più” ed è stato il suo battesimo ufficiale fuori dall’isola.
Leggende o luoghi comuni l’accompagnano. Si dice che se lo scacciapensieri ha la linguetta d’argento, produce un suono magico tale da far cadere, chi l’ascolta, in un sonno profondo.