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Il 27 e il 28 marzo, il Campionato Italiano di Enduro sbarca in Sicilia e fa tappa a Custonaci

Il Campionato Assoluti d’Italia Enduro Borilli Racing – Ufo Plast, dopo 4 anni torna in Sicilia, precisamente a Custonaci (TP) dove il 27 e 28 marzo si disputerà la 2^ e la 3^ sfida della stagione 2021. L’organizzazione è a cura dell’associazione Custonaci Enduro Club.

Saranno più di 190 i partecipanti nella tappa di Custonaci, divisi equamente tra Assoluti e Coppa Italia/Coppa FMI, per i quali, si prospetta una due giorni di Enduro vero! Il percorso, per un totale di 188 Km, suddivisi in 4 giri di 47 Km. Il percorso è caratterizzato da mulattiere, passaggi con una cornice spettacolare fornita dagli splendidi paesaggi con sfondo il mare limpido della riserva naturale del Monte Cofano.

Campionato Italiano Enduro 2017 – Custonaci – Foto: www.enduroaction.it

L’accesso al paddock e alle speciali sarà consentito solo ai possessori di PASS.  Per garantire le misure di distanziamento anti Covid-19 inoltre, come già effettuato in tutte le gare di Campionato Italiano Enduro, ad ogni pilota verrà assegnato un orario per effettuare le O.P.

Come per la prima tappa di Passirano (BS), è alta l’attenzione rivolta a questo evento avvincente e già molti appassionati sono arrivati nella zona, soprattutto nella splendida Baia di Cornino, un gioiello incastonato ai piedi del monte Cofano, nel comune di Custonaci, che consente di raggiungere i centri più importanti della provincia trapanese, sia dal punto di vista turistico che culturale. Molte le strutture ricettive che gli appassionati e i visitatori troveranno sul posto ad attenderli e ospitarli con la consueta predisposizione all’accoglienza che caratterizza l’animo dei siciliani.

Custonaci è una cittadina vivace, famosa per i suoi marmi, ricca di storia, prolifica di attività legate alla tradizione. Va data un’attenzione particolare alla “Riserva naturale orientata di Monte Cofano”. Oltre alla bellezza naturalistica da cartolina, il golfo, che si apre ai piedi del monte Cofano, parla di macchia mediterranea, di distese di palme nane; ci fa addentrare in percorsi naturalistici; si apre alla vista di grotte che parlano ancora di una vita che non c’è più.

Da non perdere per chi si trova a visitare questa zona della Sicilia è Trapani, antica Drepanum. Capoluogo della provincia omonima, è la città dei due mari, il cui territorio a forma di mezzaluna (falce per dirla con la sua origine epica, nata dalla dea Cerere), protende la sua punta là dove si incontrano i due mari, ponendo a guardia delle sue coste la Torre di Ligny che da una parte sorride alle Egadi e dall’altra strizza l’occhio a Erice. Da vedere le sue chiese e il suo centro storico; il mercato del pesce e la Torre di Ligny, le mura di tramontana, il porto e la meravigliosa “Via del sale”, dove l’oro bianco della riserva delle saline luccica al sole

Da concedersi assolutamente è una passeggiata tra le vie di Erice che, dall’alto regala ai visitatori una vista mozzafiato ovunque ci si “affacci”. Le sue vie strette e acciottolate, dove si aprono cortili curati e fioriti, con botteghe d’artigianato e pasticcerie rinomate, mostrano un borgo medievale ancora intatto e suggestivo. Completano la sua bellezza i resti del castello di Venere, il Baglio e, all’imbrunire, Erice, puntuale, regala tramonti sul mare da perderci il fiato.

Una giornata non basta per visitare Marsala, terra del vino, di musei e di reperti antichi con la sua nave punica; la vicina Mothia, dove ti muovi tra resti archeologici ; Mazara del Vallo con la sua “Kasbah”, testimonianza di accoglienza e integrazione, il museo con il satiro danzante, il suo porto e la sua imponente flotta peschereccia; che dire di Segesta e Selinunte, dove tutto parla di storia con testimonianze di popoli e civiltà del passato.

Se si ha voglia di vedere fondali e trasparenze non si può non dedicare un’attenzione particolare alle isole Egadi (Favignana, Marettimo e Levanzo); e magari anche a Pantelleria, la perla nera del mediterraneo, terra di capperi e di passito per essere sbrigativi.

Paesaggi e scorci incantevoli offrono Castellammare del Golfo, Scopello, San Vito lo Capo, e tutto il percorso della Riserva Naturale dello Zingaro che partendo da Scopello, attraverso itinerari diversificati, arriva fino a San Vito Lo Capo.

Uno dei tratti distintivi di quest’angolo di Sicilia è senza dubbio la gastronomia. Qui i piatti della cucina tradizionale, ricchi di prodotti di qualità e del territorio, non sacrificano la tradizione alla moda e non rincorrono il gourmet a scapito della semplicità e della qualità! Sulla pasticceria e sulla gelateria si potrebbero aprire volumi. Basta guardarsi intorno, chiedere e affidarsi. Il popolo siciliano è accogliente e generoso! E ci tiene a far bella figura con i suoi ospiti.

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